Il sette è un numero importantissimo per tutte le civiltà e religioni e soprattutto nel sette si esprime dinamicamente lo Spirito nel Tempo e quindi della vita.
Il sette è il numero che riguarda sempre processi che hanno a che fare col tempo, (sette pianeti, sette note, sette chakra, sette giorni, tutte cose che si svolgono nel tempo. L’evoluzione cosmica infatti secondo le informazioni dateci da Rudolf Steiner si divide in sette epoche, al cui interno si susseguono altrettanti intervalli settenari.[1]

L’evoluzione umana è ad intervalli di 7 anni, sette sono i giorni della creazione, sette i sigilli dell’apocalisse, sette i giorni della settimana, sette le note, sette gli spiriti planetari (arcangeli), sette i chakra, sette bracci della Menorah[2], sette i metalli, sette i Santi Rishi… 

Gli antichi greci avevano due parole per il tempo,“chronos e kairos.
Kairos era anche il nome con cui i pitagorici definivano il numero sette.

Chronos si riferisce al tempo cronologico e sequenziale
kairos ad “un tempo nel mezzo“, parola che significava “momento giusto o opportuno” o “momento supremo” un periodo di tempo indeterminato nel quale “qualcosa di speciale” accade.

Cosa accade dopo il sette? Sicuramente si passa all’Otto. Pensiamo all’ottava musicale che da origine ad una nuova scala da salire.
Sette strumenti umani degli otto di Patanjali che conducono all’ottava. E qual è l’ottavo Anga?
Samâdhi e cosa c’è di più speciale del Samâdhi[3]?

L’otto è il Samâdhi ma otto è anche il numero dell’infinito…
Il Samâdhi allora è il salto, l’infinito. 

Come l’Ottava della musica, un’altra scala… l’Uno, dopo il percorso nel chronos del Sette. Quindi il supremo creatore cosmico. L’uno e basta, dopo non c’è altro.

L’uomo dunque compie un percorso nel chronos, il sette, e li si plasma per il kairos, il “salto nel qualcosa di speciale”.
Iniziamo ad intravedere le sfavillanti luci dell’Ashtanga Yoga, lo Yoga ad otto passi o strumenti codificato da Patanjali.

Gli otto strumenti:
Yama
Niyama
Asana
Pranayama
Pratyahara
Dharana
Dhyana
Samadhi


[1]Arcangeli
Questa è la nomenclatura antroposofica ma può essere facilmente ricondotta alle altre tradizioni esoteriche. Grazie alle sue elevatissime doti di chiaroveggenza Rudolf Steiner riuscì a leggere gli eventi della storia della Creazione contenuti nella Genesi attraverso la Cronaca dell’Akasha, nota anche come Memoria della Natura.

[2]Menorah è il candelabro a 7 braccia, è il simbolo ebraico per eccellenza. La Bibbia ce lo descrive come la stilizzazione dell’albero del mandorlo.Diversi rabbini sostengono che l’albero della vita di cui si parla nel libro della Genesi, i cui frutti assicuravano l’immortalità ad Adamo ed Eva, era proprio il mandorlo. Il mandorlo è il simbolo della nascita e della resurrezione.

[3]Samâdhi= Stato trascendentale dell’unione dell’Io relativo con l’Assoluto. Swami Sivananda Saraswati