Telefono

+393493950399

Email

info@laviadelloyoga.eu

Orari di apertura

Benvenuti a camminare sulla Via dello Yoga


Le seguenti parole di Goethe contrassegnano mirabilmente il punto di partenza di una delle vie che conducono a conoscere la natura dell’uomo: «Non appena si accorge degli oggetti attorno a lui, l’uomo li considera in relazione a se stesso; e con ra-gione, poiché tutto il suo destino dipende dal fatto che essi gli piacciano o no, lo attraggano o lo respingano, gli giovino o gli nuocciano. Questo modo del tutto naturale di guardare e giudicare le cose sembra essere altrettanto facile quanto necessario, eppure espone l’uomo a mille errori che spesso lo umiliano e gli amareggiano la vita. Un compito ben più difficile si assumono quelli che, mossi da un vivace impulso di conoscenza, aspirano ad osservare gli oggetti della natura in sé e nei loro reciproci rapporti, poiché ben presto lamentano la mancanza della norma che è loro di aiuto quando, come uomini, osservano le cose in relazione a se stessi. Manca loro la norma del piacere e dispiacere, dell’attrazione e repulsione, dell’utile e dannoso. A tutto cio devono interamente rinunciare; quali esseri indifferenti e per cosi dire divini, devono cercare e investigare quel che è e non quel che piace. Così, né la bellezza né l’utilità delle piante devono commuovere il vero botanico; egli ha da investigare la loro struttura, il loro rapporto col restante regno vegetale; come il sole le ha fatte spuntare e le illumina tutte, così egli le deve guardare a abbracciare tutte con sguardo equanime e tranquillo, traendo la norma, delle sue cognizioni, i dati del suo giudizio non da se stesso, ma dalla cerchia delle cose osservate».*

Teosofia

La parola Yoga significa unione. Cosa riunisce?
La dualità che vive in ogni anima umana e come scrive Rudolf Steiner all’inizio della citazione sopra, ‘Le seguenti parole di Goethe contrassegnano mirabilmente il punto di partenza di una delle vie che conducono a conoscere la natura dell’uomo‘. Sempre gli esseri umani, di fronte a qualsiasi cosa capiti nella loro vita, si schierano ma per come siamo progettati, non può essere diversamente. Tuttavia questo genera ed è separazione, dia-ballo. Diabolos. Non potrebbe essere altrimenti perchè questa è la base per il raggiungimento della Libertà.

Nello ‘schierarsi’, l’uomo pone se stesso innanzi al mondo; è come se dicesse ‘eccomi, io sono questo perchè io la penso così‘.
Ma questo espone appunto l’uomo a mille pericoli, mille errori, perchè non è affatto detto che quella visione parziale e relativa di quel singolo essere umano, sia vera, utile, sana, evolutiva etc etc.
Dunque, come se ne esce? Col relativismo? Col va tutto bene? Sappiamo per esperienza che questo porta solo a malumori, discussioni, separazione, guerre. Non può essere il relativismo la soluzione ma l’unione dei ‘punti di vista’. Solo che per unire qualcosa di separato, il primo passo, come in tutte le cose, è prendere consapevolezza del problema, ovvero in questo caso, che tra esseri umani c’è separazione di vedute.
Come riunire questa separazione? In primo luogo andando a vedere dove sta la separazione. Essa risiede sempre nella personale, specifica, propria interiorità.

Non appena si prova ad aprire quello spazio alle altre interiorità, ci si accorge che forse si era omesso di considerare qualcosa, che qualcosa nella nostra visione ci era sfuggito. L’interiorità è il campo dell‘anima ed e questo il luogo del contendere.
Quando l’essere umano cerca invece una soluzione che sia al di sopra del personale punto di vista, inizia a salire su un piano più elevato, dove la separazione non esiste, il piano della cause, il piano dell’essenza, il piano dell’intero, il piano della Verità: lo Spirito.
Quando la separazione si ricompone perché integra la dualità nel tre che è il raggiungimento del Vero, ove non c’è più opinione, gusto, desiderio, personalità, si torna all’Uno e si è in uno stato di Yoga.
Ovvero l’essere umano trascende l’anima ed incontra lo spirito che è Uno, perché la causa di un fenomeno è sempre in un pensiero. Un pensiero, uno solo. Quel pensiero è Spirito. Riuscire a decodificare il pensiero che c’è dietro il flusso degli eventi, significa risalire al suo divenire, al suo manifestarsi spirituale.

La Via dello Yoga quello tradizionale, quello di Patanjali che viene codificato 500 anni dopo Christo, ha come scopo primario il governo dell’anima e l’arresto di quell’incontrollata agitazione di pensieri automatici e casuali che vivono nella nostra interiorità.
Inoltre, lo Yoga ricerca le cause di questa agitazione e conduce alla presa di coscienza volontaria della nostra attività pensante.

yogash chitta-vritti-nirodhah
1.1-4 Yoga Sutra di Patanjali

Vrtti significa “vortice”, o “attività circolare senza inizio né fine” e “chitta” è la mente. Il sutra dice allora che “lo Yoga arresta il turbinio (vrtti) nella mente (chitta)

Lo Yoga in quanto si propone di arrestare il turbinio della mente, è uno strumento di guarigione e di realizzazione di una biografia libera.
Ma come fa la Via dello Yoga? Con otto strumenti indicati da Patanjali:

  • Yama – Regolazione naturale del sistema nervoso.
  • Niyama – Disciplina.
  • Asana – Postura.
  • Pranayama – Osservazione/Regolazione del respiro.
  • Pratyahara – Contemplazione.
  • Dharana – Concentrazione.
  • Dhyana – Meditazione.
  • Samadhi – Stato di consapevolezza, perfetto equilibrio.

Yama, Niyama, Asana, Pranayama, Pratyahara, Dharana, Dhyana, Samadhi. In questi otto strumenti, lo Yoga si offre di aiutare il praticante a riunire la separazione che vive in lui per necessità evolutiva. E non lo fa in maniera magica o automatica ma richiede una totale partecipazione della coscienza del praticante che raggiunge dunque i suoi obiettivi con gradualità, con autocoscienza e liberamente.
Lo Yoga è una via di realizzazione umana. Una via ove incontrare otto gradini che salendoli faranno salire anche il livello di coscienza e dunque di presenza all’avvenire, allo scorrere, al verificarsi della nostra vita.


>>>La parola Yoga