Pratica di Asana

La pratica di ASANA o Hata Yoga, oltre ad essere una eccellente pratica per il corpo fisico, è principalmente un mezzo di decondizionamento della sua postura e, a partire da esso, un mezzo di decondizionamento della sfera mentale nella sua espressione neuronale e psichica e dunque di riflesso della quotidianità della vita intesa come nostra interpretazione di essa.
Praticare i passi della via Yogica significa evolvere il proprio livello di coscienza rispetto al flusso degli eventi che ci porta la vita e darne una corretta interpretazione in chiave di evoluzione della coscienza individuale.
Una delle modificazioni più evidenti dell’espansione o innalzamento della coscienza è osservare il suo modificarsi. Osservare il nostro cambiamento rispetto agli eventi della vita.
Da una confortevole, abitudinaria, ristretta, esclusiva, limitata visione e prospettiva sulle cose, verso una più creativa, comprensivainclusiva, decondizionata. 
Se ad esempio incontriamo un allievo molto rigido che non ha una vasta gamma di possibilità corporee e soprattutto non si apre alla possibilità di sperimentare Asana rimanendo chiuso, sospettoso, impaurito, questo corrisponde sicuramente, per reciprocità, ad una tendenza “caratteriale” altrettanto chiusa ovvero ad una piccola possibilità di ‘spostamenti mentali’. Ciò perché il suo corpo è lo specchio delle sue posture neuronali che sono fisse, rigide, prevedibili e questo è visibile in un rispecchiamento del suo agire nella vita. 

La pratica dell’Hata Yoga, libera, scioglie il corpo fisico come la sfera neuronale e muove l’uno e l’altra verso nuove ed allargate connessioni, percorsi, prospettive che, oltre a decondizionare il corpo e donargli flessibilità e salute, muove la vita reale dell’allievo in maniera più dinamica, creativa, vivente, facendolo passare da una pericolosa fissità ad un divenire vivente delle cose e degli eventi, offrendo ad esso la possibilità di un manifestarsi in esso di molteplici punti di vista, nuove possibilità, nuove interpretazioni e soluzioni degli enigmi della vita basati su una stabile centratura interiore.

Le posizioni dello Yoga – asana –, concepite anche per aumentare la flessibilità del corpo e il tono muscolare, attivano il sistema cardio-circolatorio, tonificano il sistema nervoso e favoriscono di conseguenza il controllo delle proprie emozioni e la concentrazione.
Praticando asana si riducono le tensioni muscolari e mentali e si acquisisce una corretta statica posturale.
La pratica condurrà ad un senso di benessere e di stabilità certamente della sfera fisica ma con essa di tutto l’approccio psicologico alle cose. 
Nell’assumere asana si evita qualsiasi forzatura o atteggiamento competitivo e questo reciprocamente avverrà nella vita, liberandoci dallo stress della competizione.
Sviluppandosi poi la capacità di focalizzare l’attenzione in maniera contemporanea su corpo, respiro e pensieri, si accrescerà la consapevolezza dei processi fisici e psichici e degli eventi che ci sottopone la vita.

La pratica di Asana e del Raja Yoga è necessaria con una frequenza continua e ritmata di almeno una volta a settimana a “lezione”. 
Poi si può anche lavorare in solitudine ma non senza aver cominciato un lavoro con una guida. 
Il lavoro individuale è assolutamente necessario in quanto, come è possibile leggere in questo sito, i rami dello yoga sono otto e dentro di essi vi è un universo di strumenti si trovano sempre a lezione, ma che è nella nostra vita privata che dovranno essere seminati per germogliare in essa.