Abbiamo visto che la mitologia degli Egizi e dei Greci,
cosí come è strutturata,
deriva da specifiche esperienze spirituali dell’umanità,
dalla consapevolezza che una volta l’umanità possedeva una chiaroveggenza atavica,
e che attraverso tale chiaroveggenza atavica
era in intimo rapporto con lo Spirito che pervade la natura,
mentre piú tardi l’umanità, tra nascita e morte, lo è solo con ciò che appare ai sensi esteriori.
Abbiamo visto che per questa antica coscienza atavica aveva maggior significato una visione unitaria del mondo
come esperienza interiore, rispetto a una conoscenza rivolta al mero apparire sensibile
come quella dell’umanità di transizione alla quale noi ancora apparteniamo

Rudolf Steiner
Conferenza tenuta a Dornach il 6 gennaio 1918, O.O. N° 180.

Lo Yoga avviene mentre si cammina, mentre si parla, si studia, si lavora, si cucina; è un modo di captare lo spirito e scoprire che siamo particella si (materia), ma anche onda (energia-spirito) e che lo siamo contemporaneamente.
Ecco cosa significa unione quando si dice che yoga ha questo significato. Ed ecco cosa signiifica Jug quando si ascrive a questa parola la traduzione di “giogo”, L’uomo aggioga le forze dell’anima e del corpo per unificarsi finalmente grazie al sano e chiaro pensare nello Spirito.
Le forze del pensare le troviamo nell’equilibrare le forze di separazione e dualità che sempre vivono nella nostra relazione col mondo, non appena al mattino apriamo gli occhi.

E queste forze sono quelle dell’Ha-Ta (hata Yoga non a caso..).
Dove ha significa Sole ed ta significa Luna e dove queste simbolicamente indicano gli opposti delle cose e la necessità che siano sempre in equilibrio perché, giorno non esiste senza notte, e questo equilibrio è nelle mani dell’Uomo che è a rischio di perderlo in ogni secondo della sua giornata se permette che una delle due forze prevalga sull’altra.
Queste forze lo Yoga le chiama anche Ida e Pingala, l’antroposofia Lucifero ed Arimane, la fisica quantistica onda e particella.

Ma noi nella lemniscata che forma il cadere da una parte o dall’altra ed il ritorno in equilibrio al centro rivediamo il percorso della risalita della Kundalini lungo la colonna vertebrale ed attorno ai chakra, i serbatoi della memoria umana ai diversi gradi di consapevolezza, da quella fisico corporea del primo chakra a quella spirituale del settimo o come direbbe Steiner, il contrario parlando di primo chakra come del chakra della corona.

Ma rivediamo il cadere tra le due forze ostacolartici Lucifero-Ida ed Arimane-Pingala e la spinta a riequilibrarle in un percorso evolutivo che è sempre di aumento di conoscenza e dunque aumento di coscienza. E vediamo come questo possa avvenire solo in senso evolutivo e come da una coscienza e conoscenza basica, automatica, l’uomo possa accedere a vette più alte fino a che di tappa in tappa, cioè di chakra in chakra (che possiamo anche chiamare di grado coscienziale in grado coscienziale), l’uomo costruisce la sua verticalità, rappresentata dalla colonna vertebrale o dal canale Sushumna e mettere in collegamento la parte particella con quella onda.

Il tutto su un libero percorso di conoscenza svolto con le sole uniche forze del pensare, libero dai sensi.

Vivere secondo lo Yoga oggi corrisponde ad avvicinarsi all’Io, ovvero a quel Tizio (come lo chiama Steiner) che sta dietro ogni nostro agire, il regista nascosto di ogni nostra azione ed incontrare quel Tizio significa incontrare il Cristo-Logos in noi.
L’evoluzione dell’uomo moderno deve dunque passare per il pensiero e non può più rifarsi alle antiche vie orientali ancorate alle sole forze del sentire.

Scritto da Christina Russo proprietà intellettuale riservata 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *