Lo Yoga non è una religione, né una filosofia nel senso comune del termine.
Lo Yoga è una soteriologia, una Via di salvezza. Non nel senso di una salvezza imposta da fuori, ma come un percorso che conduce alla liberazione interiore.
In India è considerato uno dei sei darśana, i “punti di vista” o “prospettive” attraverso i quali si può vedere la realtà. Vedere davvero, in modo totale, non limitato. Perché darśana significa proprio “visione”: è la capacità di guardare non solo da un lato, ma da tutti i lati, fino a ottenere una visione a 360 gradi, sferica.
Noi sappiamo che nessuna realtà può essere compresa da una sola angolazione. Ogni cosa, per essere colta nella sua essenza, richiede molteplici prospettive. Eppure, nella nostra vita quotidiana, è già un miracolo riuscire ad ascoltare davvero il punto di vista del nostro vicino di casa… figuriamoci arrivare a una visione sferica, completa, che includa tutte le dimensioni.
Una via per evolvere lo sguardo
Lo Yoga è proprio questo: un percorso personale e libero per imparare a guardare la vita con occhi nuovi, più aperti, più evoluti. È una disciplina che ci allena ad osservare con equanimità, senza giudizio, con consapevolezza.
Non ci chiede di credere a dogmi o verità imposte. Non ci promette un tesoro nascosto alla fine di un cammino. Lo Yoga non è una meta, è un modo di camminare.
Praticandolo, non “otteniamo” qualcosa, ma impariamo a diventare presenti. Lo Yoga è uno stato che si apre dentro di noi e che, man mano, evolve continuamente.
Una Via che accompagna l’uomo da millenni
Da oltre cinquemila anni, lo Yoga ha accompagnato l’essere umano nella sua evoluzione. E l’ha fatto in modo diverso per ogni epoca e per ogni individuo. Non c’è mai stata una forma rigida, una verità unica valida per tutti. È sempre stato un cammino vivo, adattato al tempo, al luogo, alla persona.
Per questo lo Yoga non offre dogmi. Non fornisce risposte pronte, non risolve dall’esterno. Non aggiunge qualcosa alla vita: insegna a guardarla diversamente.
Lo Yoga è una via di conoscenza, ma non nel senso di accumulare informazioni. È una via che porta alla visione interiore, alla libertà dal condizionamento, alla capacità di vedere ciò che è. Non è religione, non è filosofia astratta: è esperienza viva che trasforma lo sguardo, e quindi trasforma tutto.