«L’“anarchico individualista” vuole che nessun ostacolo impedisca all’uomo di poter portare a sviluppo le capacità e le forze che porta in sé. Gli individui devono potersi manifestare nella libera competizione. Lo Stato attuale non ha comprensione per questa concorrenza. Esso ostacola dappertutto lo sviluppo delle capacità dell’individuo, lo odia. 

Dice: “Ho bisogno di gente che si comporti in tal e tal modo. 

Se uno è diverso, lo costringo a diventare come voglio io”. 

Ora lo Stato crede che gli uomini possano andare d’accordo solo se si dice loro: “Dovete essere così.

E se non lo siete, dovete comunque essere così”. 

L’anarchico individualista pensa, invece, che le circostanze migliori risulteranno se si lascia libero corso agli uomini. Egli ha fiducia che essi riescano ad orientarsi da soli.

Non crede, naturalmente, che il giorno dopo l’abolizione dello Stato non ci siano più ladri. 

Ma sa che non si possono educare gli esseri umani alla libertà con autorità e costrizione

Una cosa sa: si libera la strada all’uomo massimamente indipendente proprio abolendo ogni autorità e costrizione. 

Gli Stati attuali, tuttavia, sono basati sulla costrizione e sull’autorità».

Rudolf Steiner lettere tra Rudolf Steiner e John Henry Mackay