La pratica delle ASANA o Hata Yoga, oltre ad essere una eccellente pratica per il corpo fisico, ma è principalmente un mezzo di decondizionamento della postura del corpo fisico e da esso della sfera neuronale e psichica.
Una delle modificazioni più evidenti dell’espansione o innalzamento della coscienza è osservare il suo movimento a da una vecchia, abituale, stretta, esclusiva, confortevole visione e prospettiva limitata sulle cose, verso una più comprensiva, inclusiva, decondizionava, creativa.
Se ad esempio un allievo è molto rigido, non ha una vasta gamma di possibilità corporee e soprattutto non si apre alla possibilità di sperimentare Asana rimanendo chiuso, sospettoso, impaurito, questo corrisponde per reciprocità ad una tendenza “caratteriale” ovvero ad una piccola possibilità di ‘spostamenti mentali’, perché ha delle posture neuronali fisse e dunque ad un rispecchiamento del suo agire nella vita.
La pratica dell’Hata Yoga, libera, scioglie la sfera neuronale a nuove ed allargate prospettive che, oltre a decondizionare il corpo e donargli flessibilità e salute, muovono la sua vita reale in maniera più dinamica, creativa, vivente, facendolo passare da una pericolosa fissità al divenire vivente delle cose, offrendo nuovi punti di vista, nuove possibilità, nuove interpretazioni e soluzioni degli enigmi della vita.
La pratica di Asana è necessaria con una frequenza di almeno una volta a settimana con una persona che sappia trasmettere la scienza dello Yoga nei suoi 8 rami.
Poi si può anche lavorare da soli ma non farlo quando si è ancora principianti.
Il lavoro individuale è necessario in quanto, come è possibile leggere in questo sito, i rami dello yoga sono otto e dentro di essi vi è un universo di strumenti si trovano sempre a lezione, ma che è nella nostra vita privata che dovranno essere seminati per germogliare in essa.