In 5 millenni lo Yoga ha accompagnato l’uomo nella sua evoluzione e lo ha fatto differentemente per ogni periodo storico che ha attraversato.
Nasce in India nel periodo paleo-Indiano per un uomo discendente diretto di quello Atlantideo che aveva ancora desto il collegamento diretto tra se ed il mondo sovrasensibile.
Questa vicinanza gli faceva innanzitutto percepire la “parvenza” della vita nella materia, che infatti chiamava maya-illusione-apparenza, ma soprattutto gli faceva desiderare ininterrottamente, un ritorno verso le proprie origini divine.
Così nacque lo Yoga nel suo significato originale di ri–Unione col divino.
Yoga infatti significa in primo luogo unire ed infatti l’uomo di quelle antiche civiltà cercava di riunire se stesso al sovrasensibile.
Ma Yoga significa anche aggiogare, jug-giogo e questo significato è per noi uomini di questo tempo, molto più affine.
Il giogo è uno strumento legato ad un aratro. Viene applicato al collo dei bovini e dei cavalli per unire nel lavoro agricolo, la forza di due possenti bestie. L’accezione di “congiungimento”, “unione” indica proprio questo: la possibilità di unire le forze dell’essere umano ed utilizzarle per la sua evoluzione.
Lo Yoga allora non è una religione e non è una filosofia. Lo Yoga è una soteriologia, ovvero: una Via di salvezza.
Una Via, un Percorso che conduce ad un superiore stato di coscienza.
E questo stato di coscienza, con la pratica si evolve continuamente.
Non è un modo per avere articolazioni sciolte, mobilizzazione muscolare e sonni rilassati (si anche…) ma è un compagno che ci fa fare passi in avanti sulla via di una consapevolezza sempre maggiore del processo della vita.
Presso gli antichi rishi, la conoscenza avveniva per chiaroveggenza, l’uomo attuale deve invece percorrere una via diversa, una via che non sia quella mistica ma quella della conoscenza.
E tutto questo può avvenire solo grazie all’impegno quotidiano di un io libero da tutte quelle dinamiche egoiche, brame, desideri, impulsi, attrazioni, repulsioni, che possiamo sintetizzare col termine di anima o psiche.
L’uomo può vivere soggiacendo alle continue richieste dell’anima, sollecitata dalla percezione sensoria o può governare la percezione sensoria e le relative reazioni interiori utilizzando la sua capacità pensante.
Essendo l’uomo dotato di una capacità di pensiero eccezionale, il modo per superare le reazioni che avvengono nella propria interiorità all’accadere di eventi esterni, è la conoscenza delle leggi oggettive della materia.
Ecco il senso della rivoluzione scientifica.
La scienza studia la materia ed il suo comportamento sin nei più piccoli dettagli per carpirne i segreti; “solo se so come si smonta una cosa posso anche rimontarla“.
Ecco perché è pieno di studi, di leggi, di teorie che si evolvono, si smentiscono e si ricostruiscono continuamente con i quali l’uomo sta penetrando i fenomeni della materia fin nell’infinitamente piccolo.
L’uomo con le forze del pensare sta scoprendo i segreti della creazione, non c’è più nessuna entità superiore che possa rivelarglieli.
Ma è esattamente questo il percorso che deve fare l’uomo attuale.
E deve fare questo percorso per diventare padrone della capacità creativa insita in lui.
Riscoprire come si creano le cose, la materia, se stesso.
Ed a questo risultato, la nascita della fisica quantistica è la meravigliosa risposta umana di questa epoca.
Il dualismo onda-particella è l’incantesimo che l’uomo sta disincantando.