“Pensare puro come la Divinità ”
“Brahma carya pratisthayam virya labhah”
Eseguire ogni azione con la consapevolezza di un ideale superiore (brahma-charya -transizione verso l’assoluto) genera una forza straordinaria.
brahma = Dio; l’assoluto
carya = cambiare; trasformare; spostare; camminare
brahmacarya = transizione alla consapevolezza dell’assoluto
pratiṣṭhāyām = (da pratiṣṭhā ) fisso;
vīrya stabile permanente = forza vitale; vitalità; forza; forza
lābhaḥ = (da lābha ) raggiungere
Perché c’è il termine Brahma? È un memorandum, si richiede una azione contenga una aspirazione pura.
“ Charya ” significa “andare incontro” quindi il significato è “andare incontro a Brahman”
Quindi un pensiero e quindi un sentire ed un agire PURI come quello divino.
Leggiamo queste parole:
“Brahmacharya significa condurre una vita di pensiero, di azionee di aspirazioni puri. Purtroppo, oggi la gente tende a pensare che Brahmacharya significa vivere in uno stato di scapolo. Il termine Brahmacharya porta dentro di sé il suo significato sacro. Brahma-charya significa che tutti i pensieri, tutte le azioni, tutte le imprese devono essere effettuate in piena consapevolezza del Brahman (Suprema e onnipresente Divinità).
Brahmacharya è agire con la consapevolezza che la Divinità è ovunque.
Ciò implica che, praticando la purezza e riconoscendo la Divinità onnipresente, si dovrebbe regolare la vita di tutti i giorni per diffondere la purezzae la sacralità ovunque.
La purezza della mente, purezza di Chitta (coscienza), la purezza del cuore e la purezza di azione: questa purezza quadruplice è Brahmacharya.
Il cibo è il primo requisito per la vita.
Senza cibo non si può vivere. Questo è il motivo per cui la vita è stato chiamato Annamaya (composto da cibo).
Tuttavia, l’uomo non è contento di vivere solo cibo.
La mente non è soddisfatta, anche se lo stomaco è pieno. Mentre il cibo è essenziale per il corpo, la mente desidera Ananda (Beatitudine).
La vita può raggiungere interezza solo se Ananda è vissuto.
Pertanto, l’uomo non può accontentarsi di essere semplicemente vivo.
Devi rimanere attivo, sempre in movimento. In questo processo è necessario chiedersi:
Perché sono inquieto?
Perché sono attivo?
Cosa devo fare per prendere ulteriori provvedimenti?
Quando le risposte a queste domande sono giuste, tutte le azioni diventano sacre.
Ci si chiede se l’azione è utile o no.
Quando si arriva alla conclusione che una certa azione è giusta, si deve intraprendere seriamente.
Fate uscire dalla vostra mente ogni pensiero di danneggiare qualcuno. Solo allora la vita comincia con Annamaya (pieno di cibo) e culminerà in Anandamaya (una vita beata).
La pace non può essere raggiunta con la ricchezza, il potere, o una buona posizione.
La pace è il risultato delle proprie azioni e pensieri.
Se i pensieri sono puri, le azioni saranno pure.
Quando le azioni sono pure, la vita stessa diventa sacra.
Non c’è bisogno di preoccuparsi per il passato o il futuro.
… l’uomo di oggi, dimenticando la divinità presente in lui, immerso in preoccupazioni materiali e intossicato dai piaceri mondani, non pensa la sua vera natura divina”.
Sai Baba Intervento al “Sai Sruti , ” Kodaikanal, in data 23 aprile 1988.
Queste parole di Swami Sai Baba indicano bene Brahmacharya[1]che non è un banale divieto.
Poi possiamo anche considerare il significato che usualmente ha questo Yama di controllo della forza e dell’energia sessuale, ma anche qui non come divieto e facile moralismo, anzi è interessantissimo.
Un controllo della forza e dell’energia sessuale poiché è facile capire come essa possa generare nell’essere umano vortici mentali che hanno la potenza di un tornado.
Lasciarsi andare significa perdersi completamente nei sensi, veder allontanare sempre di più la possibilità di controllare la mente. Brahmacharya è superare lo stato di coscienza ordinaria per entrare in un cammino di coscienza superiore. Più spiritualmente possiamo dire che l’energia creatrice risiede alla base della nostra colonna vertebrale, la stessa che nutre le nostre capacità riproduttive.
Nella cultura indiana parliamo di Kundalini.
Il simbolo usato per la Kundalini è il serpente. Sappiamo bene che esso è un simbolo di sapienza e conoscenza. Infinite le raffigurazioni dove possiamo trovarlo in questo senso.
Tanto per citarne alcune, accanto ad Atena[2]ed a Minerva[3]e nella dimensione illuminata del Buddha.
Nella Bibbia rappresenta il desiderio di conoscenza di Adamo ed Eva e quindi l’accesso alla conoscenza, il libero arbitrio, la sceltabtra bene e male, la Libertà. Il Caduceo con i due serpenti attorcigliati attorno ad un bastone è uno dei simboli più antichi della storia dell’umanità comune a civiltà diverse, usato come simbolo dell’arte medica.
Due serpenti arrotolati, simbolo degli opposti (Yang e Yin – Ha e Ta – Sole e Luna – Pingala ed Ida), bilanciati nella via mezzo, il bastone, o Sushumna.
Potremmo scrivere una tesi intera sulla simbologia del serpentein tutte le sue declinazioni.
Ed i greci? Furono loro a chiamare l’osso alla base della colonna osso sacro. Ed è li risiede la Kundalini.
Osso Sacro – Kundalini.
E della fontanella? Furono sempre loro a chiamare l’osso che alla nascita avevamo aperto alla sommità del capo, Bregma. L’etimo di questa parola è “br” dove la consonante bindica la forza, l’energia luminosa, l’energia vitale (bios significa infatti vita) e la consonante r indica il “moto in avanti”. La consonante gha il significato dispinta, pressione. Il fonemagamindica il movimento, ma anche quello “dell’andare con una donna per motivi sessuali”. Creazionedunque.
Ci siamo.
Bregma è dunque chiamato così dai greci perché è “l’azione della vita (energia vitale) che si spinge in avanti per fecondare la Conoscenza-Eva-Kundalini”.
Passa dal foro (fontanella) detto in sanscrito Brahmarandhra o buco di Brahman discende il midollo allungato attraverso il canale centrale (Sushumna Nadi) e si stabilizza nell’osso triangolare posto alla base della colonna, detto Mooladhar o Osso Sacro in attesa di essere risvegliata, scoperta.
Quel qualcosa che passa è la scintilla della Conoscenza, dell’Assoluto, dell’Uno-tutto, di Brahman, e non a caso c’è la rappresentazione del serpente (che si dice arrotolato con tre giri e mezzo su se stesso).
Dunque tra fontanella (l’ingresso di Brahman), ed Osso Sacro c’è un collegamento. Da fuori verso dentro, aperto alla nascita, si chiude quando per il bambino si oscura il collegamento diretto con i Mondi Superiori.
L’uomo dovrà trovare il modo di riaprire quel collegamento facendo risalire quel serpente e lo può fare solo lavorando nella sua esistenza per eliminare Avidya, il non vedere il groviglio che oscura la Coscienza e sublimare la Conoscenza grazie a percorsi di ricerca come quello dello Yoga.
La Conoscenza si accresce solo se eliminiamo i veli dl frastuono del mentale, vrtti.
In questo modo la nostra conoscenza si evolve e risale verso la madre; la conoscenza Kundalini che sale attraverso il canale centrale di Sushumna rappresenta la risalita della Conoscenza Cosmica dalla quale tutti siamo originati.
Kundalini risale solo a queste condizioni e non a caso la raffigurazione degli illuminati è proprio quella di una fontana che sgorga dal Brahmarandhra. Questo è il ricongiungimento dello Spirituale umano con lo Spirito Supremo, il ricongiungimento, l’unione, lo Yoga.
Ecco perché la Via Tantrica è una via di illuminazione.
Gli uomini di questo tempo sono spesso gravati da patologie della colonna, proprio nel luogo che congiunge le Terra con il Cielo, la materia con lo spirito. Che strano…
La colonna è percorsa poi ai suoi lati dalle due energie creatrici ed opposte di Ida e Pingala maschile e femminile, lunare e solare Ha e Ta (Hata Yoga) e dunque generatrici. Ida discendente, Pingala ascendente ed al centro corre Sushumna, la via unitaria. La Trinità.
Il maschile e femminile, gli opposti, la necessaria trasformazione di un UNO che voglia separarsi e conoscere se stesso.
Ida e Pingala allora come le due manifestazioni creatrici dell’UNO. Quell’Uno scorre in Sushumna e Sushumna è la strada dello Spirito Santo che dorme alla base del nostro Osso Sacro.
Kundalini.
Kundalini è dunque la scintilla spirituale che riposa nel nostro corpo in attesa di essere ri-trovata. Il Soffio vitale generatore che crea il suono OM.
Se colleghiamo la parola Prâna che significa “che esiste precedentemente al soffio vitale delle Acque”(cfr capitolo Pranayama) possiamo dire che alla base dell’osso sacro risiede quella energia e che quando è arrotolata dentro di noi, la chiamiamo Kundalini. Kunda infatti significa “arrotolato”.
Il Prâna diventa Kundalini.
Ecco perché l’energia sessuale non deve essere dispersa. Più viene dispersa, meno la possiamo incontrare. E’ una energia di tale splendore che ciascuno di noi cerca istintivamente l’atto sessuale. Ma è proprio questo istinto il problema. Lasciarla vivere solo nell’istinto dell’atto non ce la farà mai incontrare veramente.
Scoprirne invece lo splendore oltre le pratiche sessuali è la strada verso il divino.
Tutto il Tantra si basa su questo.
[1]Brahmacarya: lett. ‘orientarsi verso il Brahman’, è il primo dei quattro stadi della vita umana, in cui viene praticato il celibato e lo studio dei testi sacri. Nelsistema Yoga, l’astensione (yama) dallo spreco dell’energia sessuale. Gianfranco Bertagni
[2]Nella mitologia greca Atena figlia di Zeus è la dea della sapienza
[3]Minerva era la divinità romana della lealtà in lotta, delle grandi virtù della guerra giusta, della saggezza.