Antroposofia e salute

«L’antroposofia chiede al medico ma anche all’essere umano di “autoeducarsi” fino a sviluppare alcune facoltà percettive necessarie per approfondire la ricerca scientifica spiega Sergio Maria Francardo, medico antroposofico – Così come il cardiologo affina l’udito, il chirurgo il tatto e il radiologo la vista, il medico antroposofo affina le sue facoltà utili a percepire alcuni processi vitali propri di ogni organismo. Quelle componenti psichiche e spirituali che integrandosi con il corpo fisico, formano un tutt’uno armonico». La medicina convenzionale,  non ha dunque nulla da temere o da osteggiare. Un medico antropologo non toglie nulla, anzi aggiunge. Alla diagnosi strumentale e tradizionale, aggiunge una conoscenza dell’uomo più allargata, per il quale la malattia si manifesta con caratteristiche sempre individuali.

Figlia di Rudolf Steiner (1861-1925), filosofo e scienziato austriaco, l’antroposofia integra l’approccio delle scienze naturali con l’indagine dei mondi spirituali, il lato non visibile della materia. Così feconda da rinnovare i più riversi ambiti della vita, dalla pedagogia alla medicina, dall’arte all’agricoltura, dall’economia alle religioni e con un’opera di più di 300 volumi pubblicati e 6000 conferenze,  amplia gli orizzonti della medicina convenzionale dalla manifestazione del sintomo fino all’indagine dell’uomo nella sua parte sovrasensibile.
Così, oltrepassando i confini del corpo fisico, la parte più materiale, Steiner prova l’esistenza di un corpo definito “eterico” composto da quell’energia vitale che dà vita  e forma all’organismo e che nella cultura indiana corrisponde al termine e concetto di prana.
Oltre esso prova l’esistenza di un corpo “astrale” della cui espressione sono i sentimenti e le emozioni.
Il tutto per condurci ad incontrare quel corpo che solo l’Uomo possiede e che si chiama Io, o spirito, l’elemento che contraddistingue l’unicità di ogni persona, il nucleo della sua individualità, la parte nella quale risiede la coscienza e le potenzialità di evoluzione interiore.
Il perfetto equilibrio tra tutte le quattro parti (corpo fisico, eterico, astrale e Io) determina salute e benessere. Lo squilibrio porta alla malattia.
Ogni persona possiede un’innata forza di autoguarigione, quello che la medicina chiama sistema immunitario, che vive e lavora grazia alle forze del corpo eterico. Durante il sonno,  è il corpo eterico a rigenerare quello fisico.
Ma il corpo fisico abbiamo detto che si ammala quando c’è equilibrio tra i 4 corpi. Come curare l’anima e come lo spirito?

Come curare tutte quelle manifestazioni che in un altro articolo abbiamo visto provenire dai nostri condizionamenti?
L’arte per esempio, nelle sue diverse forme (musica, pittura euritmia, teatro).
Ma prima di ogni cosa il lavoro sull’auto educazione, la capacità cioè di tirare finalmente fuori (educare) del nostro contenitore ciò che realmente siamo. La possibilità di liberarsi di tutti i filtri appoggiati su di noi, che i fogli di mille colori appoggiati sul paralume, non permettono più alla lampadina di fare luce.
Un approccio terapeutico che si rivolge all’uomo come unione di corpo, anima e spirito. Lo stesso che fa lo Yoga.

La nostra biografia ed i condizionamenti
Abbiamo visto in quello stesso articolo che eventi, abitudini, ricordi, accadimento lasciano sempre un segno tangibile nella nostra vita fino a determinare o influenzare pesantemente le nostre scelte. Tutto rimane “scritto” nella biografia ed ogni riga, determinerà il nostro stato di salute o indebolimento di essa.  «Ricostruire insieme con un medico antroposofo i passi della propria vita è un’occasione unica – spiega Francardo – Ogni malattia, infatti, offre uno spunto di riflessione e la possibilità di capire l’importanza e il significato più profondo di alcuni eventi vissuti nel tempo. Così, un qualsiasi disturbo può dare il via a un processo di trasformazione e crescita personale».

Per curare i pazienti in modo antroposofico, Steiner ebbe sempre davanti a se l’Uomo. E’ l’uomo che va curato, non il sintomo. Il sintomo è un messaggero rumoroso venuto a darci la sveglia sulla necessità di occuparci dello squilibrio che c’è in noi.
«Le medicine antroposofiche sono a base di minerali, piante ed estratti del regno animale. Tutti elementi in grado di stabilire un particolare rapporto con le parti costitutive dell’uomo. La natura, infatti, può essere studiata e conosciuta nello stesso modo in cui si studia e si conosce l’uomo: il corpo fisico è retto dalle stesse leggi del mondo minerale, quello eterico, invece, è presente anche nel regno vegetale, mentre il corpo astrale, appartiene anche al regno animale. A ogni malato manca qualcosa di specifico per tornare a sentirsi sano e in un rapporto armonico con l’ambiente. L’efficacia del rimedio dipende sia dai suoi principi attivi sia da particolari condizioni, come quelle di crescita e coltura di una pianta e, infine, dai metodi di preparazione farmaceutica. La soluzione così identificata potrà curare un disturbo sul piano fisico e spirituale. La cura del paziente, poi, può richiedere il ricorso a medicine convenzionali (come l’insulina in caso di diabete) oppure omeopatiche. Inoltre, il trattamento prevede colloqui individuali e terapie mirate come quelle artistiche. L’euritmia terapeutica, per esempio, ovvero l’arte del movimento, definita da Steiner come “parola e canto visibili” poiché utilizza il movimento per esprimere parole, suoni e musica. Una disciplina che combatte malattie dell’apparato locomotore, come la scoliosi, e disturbi che colpiscono vista, udito o linguaggio e che ha dato ottimi risultati nel trattamento di bambini disabili. «Tutte soluzioni importanti – prosegue il medico – quanto gocce, iniezioni o pillole».

Gli estratti naturali, dopo una particolare lavorazione farmaceutica, possono essere somministrati per via orale (sciroppi, gocce, compresse e granuli), per applicazione esterna (pomate, impacchi e lozioni) o, per iniezione. Ogni medicinale agisce sull’organismo, che è il risultato dell’interazione dinamica di 3 poli: il sistema “neurosensoriale” che comprende la testa e il sistema nervoso in generale e include anche il pensiero razionale; il sistema del “ricambio e delle membra” che include il metabolismo e l’apparato locomotore (muscoli, ossa, articolazioni) e che coinvolge l’aspetto della volontà; il sistema “ritmico” così chiamato per l’attività ritmica di cuore e polmoni (respirazione e circolazione sanguigna), organi che sono sede anche dei sentimenti e quindi della vita emotiva. Infine, per individuare la soluzione corretta, il medico prende in esame anche la sostanza base di ogni medicina e il metodo di somministrazione. «Per agire sul sistema neurosensoriale, per esempio, si ricorre a un farmaco applicato per via esterna e, se si usa una pianta, si sceglie la radice – spiega Sergio Maria Francardo – Per lavorare sul sistema del ricambio e delle membra, invece, si ricorre a un antidoto assunto per via orale e si prediligono fiori e frutti. Giovano, quindi, una dieta mirata e un approccio sano al movimento. Per influire sul sistema ritmico, infine, si predilige un rimedio per via iniettiva e a parti della pianta come foglie e fusto. Ottima a tal proposito la terapia artistica a base di discipline utili per ripristinare il giusto ritmo nel tumulto delle emozioni. Il risultato finale è una cura complessa e articolata. Questa scienza, infatti, attraverso un incontro profondo e un’analisi attenta di ogni paziente, mira a migliorarne sia la salute sia la qualità di vita. «Così – conclude l’esperto – anche la dolcezza dell’azione dei farmaci antroposofici scompare e si inaridisce se manca da parte del medico il culto e l’amore per ogni essere umano».

A CHI RIVOLGERSI

Società Italiana di Medicina Antroposofica (SIMA), Milano, tel. 02/2892900; www.medicinaantroposofica.it
Casa di Salute Raphael (TN) tel. 0461/772000; www.casaraphael.com
Artemedica (Milano) tel. 02/6711621, www.artemedica.it